Dodici volti di migranti e rifugiati, uomini e donne, espressioni piene di speranza, sorrisi aperti al mondo, brillano sotto il livello del mare nell’acqua limpida di Cala Croce, sul lato sud-orientale di Lampedusa. I loro volti sono i protagonisti di StarS, una mostra fotografica sottomarina dedicata alla migrazione e all’integrazione, inaugurata sull’isola considerata il simbolo dell’esodo migratorio in Europa.
StarS è un percorso espositivo circolare composto da dodici gigantografie disposte sott’acqua, sul fondale sabbioso di Cala Croce, a una profondità di tre metri. Dall’alto, la disposizione di queste dodici “stelle” richiama la bandiera dell’Unione Europea.
I ritratti, realizzati da Salvo Galano, raccontano storie positive di migrazione e integrazione, volti di uomini e donne di diversa estrazione etnica che, dopo aver compiuto un lungo ed estenuante viaggio alla ricerca di un possibile futuro, sono riusciti a trovare un posto in cui iniziare vivere di nuovo. Una mostra unica dedicata a questi eroi, protagonisti di un immaginaria “walk of fame” destinata a ridare dignità a tutti i migranti e rifugiati, mostrando come, attraverso l’integrazione, è possibile ripristinare il loro diritto a un “lieto fine”, composto da sogni e speranze.
L’intenzione era quella di contribuire a suscitare un cambiamento di punto di vista nell’immagine ormai stereotipata, instillata dall’espressione “emergenza immigrazione”, che considera sempre più persone che fuggono dalla guerra, dall’oppressione o dalla povertà unicamente come numeri invece che come esseri umani.
A pochi metri dalla riva, una boa segnava il centro del viaggio visivo sommerso, che rendeva StarS accessibile ai bagnanti, agli amanti dello snorkeling e alle imbarcazioni non motorizzate, ammesse all’interno dell’area di mare delimitata.
I ritratti giganteschi e traslucidi sono stati stampati su lastre rigide opaline e ancorati temporaneamente al fondo del mare, nel pieno rispetto dell’ambiente marino circostante.Il movimento delle correnti e l’inclinazione dei raggi del sole nelle varie ore del giorno modificavano costantemente l’effetto visivo dello spettacolo mentre di notte era illuminato da luci subacquee posizionate sotto le immagini.
L’evento StarS, ideato dal fotografo Salvo Galano e dalla regista Veronica Mengoli – fondatori dell’Associazione Culturale Sud-Est – sulla base di un format espositivo precedentemente realizzato sull’isola di Ponza nel 2014, è stato realizzato a Lampedusa grazie alla collaborazione del Sindaco Giusi Nicolini.
I dodici protagonisti fotografati da Galano sono stati individuati e selezionati grazie al patrocinio e la partecipazione di alcune delle più importanti organizzazioni non profit impegnate a sostenere i migranti e la loro integrazione: Croce Rossa Italiana, Emergency, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, la Fondazione Progetto Arca e Soserm.
La mostra è rimasta sott’acqua fino al 3 ottobre, la giornata in memoria di tutte le vittime dell’immigrazione. Dopo questa data, che ha segnato l’anniversario della tragedia di Lampedusa avvenuta nel 2013, quando 368 migranti hanno perso la vita, la mostra è stata trasferita nel centro dell’isola.
Tutte le fasi di realizzazione e i protagonisti di StarS, dal fotografo ai migranti immortalati nei suoi ritratti agli operatori coinvolti nell’impegno di accogliere e integrare i rifugiati, sono diventati soggetto di un documentario prodotto da Rai Cinema, Cannizzo Produzioni e Onemore Pictures. Il documentario racconta la storia di questo progetto non convenzionale, nato per ribaltare il cliché sulla questione dell’immigrazione.
Fotografo ritrattista, originario di Ponza, grande amante del mare e dei suoi fondali. Nel suo percorso artistico internazionale Galano ha dato vita a una serie di progetti tematici, molti dei quali sono stati pubblicati in libri e l’oggetto di mostre, tra questi: “Storie di Strada”, ritratti e racconti sui senzatetto di New York, e “l’Isola”, in cui gli uomini e le donne di Ponza sono protagonisti. La determinazione di Galano a risolvere ogni ostacolo tecnico dell’installazione hanno spinto l’artista a realizzare la sua prima mostra sottomarina nel 2014 nelle acque della sua amata isola, incontrando l’entusiasmo del sindaco Piero Vigorelli e di un gruppo di amici, visionari come lui: l’architetto Vincenzo Lauri e la regista Veronica Mengoli, con i quali ha fondato l’Associazione Culturale Sud-Est che ha reso possibile il progetto. Il successo della prima edizione ha spinto Galano a riproporre il formato inusuale, analizzando un nuovo tema, fortemente legato al luogo dell’esibizione.
Penso che un fotografo, un pittore, uno scultore, un artista delle arti visive in generale, debbano, come obiettivo principale, evidenziare temi che sono importanti per loro e cercare di condividere questi temi con quante più persone possibile. Il mio principale obiettivo era quello di permettere a tutti, senza limiti di barriere mentali, di osservare attentamente gli occhi di queste persone, in silenzio attraverso un elemento primordiale come l’acqua di mare, cercando di dare voce a coloro che, troppo spesso, non sono trattati come esseri umani ma come numeri.
Per me, un ritratto è ricerca, l’incontro tra diversi spiriti; un senzatetto a New York, un pescatore ponzese con uno sguardo fulminante, o i migranti in cerca di libertà e un futuro migliore raccontano sempre qualcosa al mio obiettivo da cui posso imparare. Coloro che sono nati o hanno le proprie radici su isole grandi o piccine, sanno che il mare e l’acqua in generale sono elementi ancestrali che influenzano l’esistenza. Per i protagonisti della mostra StarS, L’acqua di mare è anche l’ultimo ostacolo al tanto desiderato traguardo verso la libertà. Così ho voluto trasferire nel mare di Lampedusa la dignità che ho trovato negli sguardi degli abitanti di quei paesi lontani. Volevo narrare attraverso i ritratti, la storia delle vite, di un popolo, di una sequenza di eventi che devono essere risolti il prima possibile.
© Salvo Galano - Tutti i diritti riservati - Informativa sulla Privacy